giovedì 14 dicembre 2006

Asciutti in casa...


ASCIUGATRICI
Guida agli elettrodomestici che asciugano il bucato

di Rossana De Caro

Se siete sull’orlo di una crisi di nervi perché la vostra camicia preferita è stesa sui fili del terrazzo da due giorni, o siete stufi dello stendino nella vasca da bagno e della biancheria sparsa sui termosifoni, è l’ora forse di pensare ad una asciugatrice.
Una macchina utilissima ma ancora poco diffusa nelle nostre abitazioni, che permette di asciugare rapidamente il bucato appena lavato, pronto per la stiratura, al riparo dallo smog cittadino e dalle incontinenze di qualche pennuto poco rispettoso.
In commercio ne esistono due tipi: a ventilazione (deve avere uno sfogo esterno) e a condensa (raccoglie l’acqua in una vaschetta estraibile); quella a condensa è la più pratica e richiesta, per comodità di utilizzo, poiché non necessita di alcun tipo di installazione.
Chi teme il troppo ingombro si può ricredere. Grazie al peso contenuto, l’asciugatrice può essere disposta “a colonna”, cioè in verticale, sopra la lavatrice, con i kit di montaggio forniti dalle aziende produttrici, senza alcun rischio e con un evidente guadagno di spazio.
La capacità del cestello è generalmente di 6 chili, uguale a quella della lavatrice, in modo che il carico del bucato una volta lavato possa essere interamente trasferito nell’asciugatrice. All’interno viene prodotto e diffuso il calore, che viene distribuito in modo omogeneo con le rotazioni.
C’è chi pensa che le temperature utilizzate per l’essiccazione possano sciupare i capi, ma non è vero, anzi l’asciugatura tende a sciogliere il calcare dell’acqua e rende i tessuti più morbidi.

Ovviamente, come nella lavatrice, ci sono programmi con diversi tempi, dai 90 ai 120 minuti, e temperature di asciugatura a seconda delle caratteristiche del tessuto e delle esigenze.
Si possono programmare differenti asciugature per lasciare la biancheria più o meno umida, pronta per la stiratura o addirittura per essere riposta nell’armadio. Alcuni modelli posseggono anche il ciclo antipiega.
Per la lana sono più indicate le asciugatrici di alta fascia, che utilizzano programmi specifici anti-infeltrimento. La macchina è dotata inoltre di un filtro (dove rimangono i residui di tessuto etc.) che deve essere pulito con regolarità.

L’unico neo di questo elettrodomestico sono i consumi, che incidono per un ciclo di asciugatura completa di un carico standard di cotone da 1,8 kwH a 4,5 kwH, a seconda del tipo di asciugatura richiesto. Il prezzo di una asciugatrice parte dai 300,00 euro.


Lavasciugatrici
Hanno il vantaggio di riunire due macchine in una con funzioni distinte (lavatrice e asciugatrice), e una conseguente riduzione di costi e di ingombro. La capacità di asciugare la biancheria è però ridotta rispetto alle asciugatrici, anche se negli ultimi due anni è passata da 2,5 kg a 4 kg di bucato.
Hanno normali programmi di lavaggio e più programmi di asciugatura a seconda dei tessuti e delle necessità. Ad esempio “stiro”, che asciuga i panni al punto giusto per essere stirati, “armadio”, che li lascia pronti per essere piegati e riposti, “umido”, per le stirature più difficili che necessitano una percentuale di umidità in più. Molte case costruttrici hanno studiato per i loro elettrodomestici il sistema di partenza programmabile, per far funzionare l’apparecchio in ore notturne, o comunque quando si desidera.
Il consumo si attesta su una classe A se si utilizza il solo lavaggio, con un consumo pari a 0,95 kwH, ma sale sensibilmente se si usa anche l’essiccazione, con consumi medi di 3,8 kwH. Il costo di una lavasciuga parte mediamente dai 450,00 euro in su, a seconda delle caratteristiche e marche.

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